IO E LA MATEMATICA!!

Se penso alla matematica e ai primi legami con questa materia la mia memoria torna molto indietro nel tempo, addirittura a quando ero molto piccola, prima della Scuola dell’Infanzia. A volte non volevo mangiare e la mamma mi cantava delle “conte” in cui sentivo spesso nominare i numeri: uno– due – tre, come in “Un, due, tre la Peppina fa il caffè…”, oppure tutte le volte che salivo o scendevo le scale la mamma o il papà mi tenevano per mano e , a voce, mi ripetevano il numero dei gradini che salivo o scendevo.
I primi contatti con la matematica sono stati divertenti, legati alle esperienze di gioco, così anche nella Scuola dell’Infanzia, dove potevo ripetere a voce dei numeri, perché erano all’interno di qualche filastrocca o canzoncina.
Nella Scuola Primaria ho avuto un’insegnante di matematica piuttosto severa, gridava spesso con noi alunni, però era molto brava a spiegare i concetti e soprattutto ci faceva fare tanto esercizio; devo dire che mi ha dato delle buone basi per affrontare la Scuola Media. Alle elementari non era senz’altro la mia materia preferita, ma mi piacevano tanto le tabelline e tutte le volte che c’era una verifica, quasi ogni settimana, prendevo il massimo della valutazione: OTTIMO.
Nella Scuola Secondaria di Primo Grado la mia situazione con la matematica è peggiorata. Tutti gli anni ho cambiato insegnante e con nessuno dei tre sono riuscita a trovarmi bene; ognuno aveva un proprio metodo e tutti avevano l’abitudine di spiegare in una volta e velocemente un intero capitolo e poi proporci la verifica la volta seguente, senza fare adeguati esercizi per rafforzare i concetti. Meno male che la mia famiglia mi ha sempre aiutato! Mia mamma è insegnante nella Scuola Primaria e, vedendomi spesse volte in difficoltà, mi rispiegava gli argomenti e mi faceva fare tanti esercizi. Che fatica per prendere un voto più alto di SUFFICIENTE o PIU’ CHE SUFFICIENTE! Ho vissuto gli anni della Scuola Media non tanto bene a causa proprio della matematica.
Nei cinque anni della Scuola Superiore il mio rapporto con la matematica è completamente cambiato, anzi è diventato un rapporto di vero amore, di piacere, di voglia d’imparare. Fondamentale è stata la figura dell’insegnante molto capace nel gestire una classe sia come disciplina sia come didattica.
Mi piaceva ascoltare le sue lezioni e non avevo nessuna difficoltà a fare degli interventi su quello che stava spiegando o ad andare alla lavagna a fare qualche esercizio; in questi anni non ho avuto più bisogno di ricorrere all’aiuto di mia madre, perché sono sempre riuscita a cavarmela da sola, prendendo dei bei voti.
Ritengo fondamentale il ruolo che ha l’insegnante negli apprendimenti; è grazie ad una brava professoressa che ho cominciato ad amare la matematica e ad ottenere dei risultati positivi. Il “successo” scolastico dipende anche, secondo me, dalla relazione che l’insegnante riesce a instaurare con i suoi allievi.
Ora, che sto frequentando l’università, il mio rapporto con la matematica riprende proprio con quello che sto raccontando; essa è la protagonista, in questo contesto, di tutto il mio percorso scolastico.
Spero tanto, quando avrò finito il mio corso di laurea, di poter insegnare nella Scuola Primaria e di riuscire a fare amare agli alunni tutte le materie, in particolare la matematica e soprattutto di creare in questa disciplina tante occasioni di gioco, che aiutano ad apprendela in modo più divertente e a farla amare di più.

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